Semi di contemplazione

Numero 233 – febbraio 2021 – Divenire tutto

Divenire tutto

 

Commento di padre Max Huot de Longchamp

L’AUTORE Nato a Issoudun, nel Berry, nel 1704, Guillame Berthier entrò presso i gesuiti a 18 anni e cominciò una carriera d’insegnante. Ultimo direttore gesuita del periodico Mémoires de Trévoux, si segnalò per la veemente opposizione a Voltaire e agli enciclopedisti. La soppressione della Compagnia di Gesù in Francia nel 1763 ne fece il precettore del futuro Luigi XVI. Espulso dalla Francia nel 1764, passò dieci anni di studio in Germania e Svizzera, prima di concludere la sua vita a Bourges nel 1782.

IL TESTO Storico, polemista, biblista, teologo, Guillaume-François Berthier è stato anche un eccellente autore spirituale. I suoi numerosi opuscoli in questo ambito sono stati raccolti in cinque volumi di Riflessioni Spirituali, pubblicati all’inizio della Rivoluzione. Il quarto volume riporta undici Lettere sulle opere di s. Giovanni della Croce, nelle quali espone con notevole chiarezza quel che è la vera esperienza mistica.
§ 1. Tutto e niente, cioè il tutto di Dio e il niente dell’uomo: a partire da queste due parole che riassumono la dottrina di san Giovanni della Croce, Berthier espone in modo geometrico lo sviluppo della vita spirituale. Dio ci ha voluto pura capacità di accoglierlo, di unirci a lui, per condurre vita comune con lui: la parola unione…

CATECHISMO SPIRITUALE
Alla scuola dei santi

Cosa è un atto di fede?
San Francesco di Sales ci ha permesso di conciliare armoniosamente la libertà di Dio e quella dell’uomo nella formazione di un atto di fede: Dio ci propone di condividere la sua vita, ne ha messo segretamente il desiderio nei nostri cuori, ma l’uomo non è tuttavia obbligato ad accettare questa proposta, anche se rifiutarla, lo renderà infelice. Ci resta da comprendere meglio da dove viene questo desiderio segreto e di vedere come Dio ce ne farà prendere consapevolezza senza per questo costringerci a soddisfarlo.

L’origine della fede
È un grande mistero questo desiderio di Dio che possiamo constatare in una forma o nell’altra in ogni uomo che viene al mondo. Parlate di Dio in un salotto, nella metro o ad un amico: tutti i vostri interlocutori reagiranno dichiarandosi credenti o atei, ma nessuno resterà indifferente. Senza dubbio, questo desiderio non si esprimerà utilizzando la parola “Dio”, almeno nei nostri paesi secolarizzati dove è accuratamente evitata; il che è, dopo tutto, un modo di proteggerla. Infatti, Dio stesso proibiva a Mosè di pronunciare il suo nome e ancora oggi le bibbie ebraiche lasciano uno spazio bianco là dove questo nome dovrebbe apparire. Ma “Dio è amore”, ci dice san Giovanni e dietro questo nome che non fa paura a nessuno, si espande, senza restrizione alcuna, l’universalità del desiderio di Dio: aprite un giornale, guardate la televisione o ascoltate la radio, non si parla che di amore; tutte le canzoni sono canzoni d’amore e tutti i teleromanzi sono storie d’amore e…

Divenire tutto – 233

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