Quietismo o quiete
Autore: Milley François-Claude, 1668-1720
In questa lettera F. Milley s’indirizza ad un’anima che Dio invita alla contemplazione e che esita a superare il passo dell’abbandono totale tra le Sue mani. Se dall’esterno si può confondere quiete con quietismo, armonia e ozio, è nel senso in cui l’amore raggiunge una tale trasparenza che finisce, agli occhi di coloro che non sono mai stati innamorati, per somigliare all’indifferenza. Nell’orazione dalla A alla Z leggiamo D come Dolcezza. Il tema della rubrica è: Nel regno della morte nessuno t’invoca.