Semi di contemplazione

Numero 206 – Settembre 2018 – Il meglio è nemico del bene

Il meglio è nemico del bene

Autore: François Guilloré

 

1 Sarebbe sbagliato pretendere di spingere al massimo ogni persona che abbonda neldesiderio di perfezione.Spesso si è presi da questo fervore eccitante, dove al direttore [spirituale] sembra che il fuoco di un diretto sia una prova sufficiente per portarlo nelle vie più elevate. […] Quasi tutti cercano di prendere il volo, volendo indifferentemente entrare nello spirito di unione, come se ogni altro modo fosse troppo basso per avanzare. Ciò non è forse favorire la corruzione del cuore umano, che domanda solol’elevazione?E questo tipo di condotta non sarebbe molto fuorviante, per il fatto che alimenterebbe ispirerebbe l’orgoglio, invece di distruggerlo e farlo morire? Ecco come a volte accade che la spiritualità distrugga le coscienze invece di edificarle! Spesso gli spiriti sono così infatuati da un folle amore per l’elevazione nelle cose più sante come nelleprofane…

COMMENTO DI PADRE MAX HUOT DE LONGCHAMP

IL TESTO Abbiamo avuto già modo di parlare della ricchezza delle Massime spirituali per la direzione delle anime, di Guilloré. Ne abbiamo qui un esempio, che ci dimostra come abbiamo a che fare con un maestro tra i più esperti. Spesso originalenelle soluzioni che propone, affronta praticamente tutte le problematiche riscontrate nel ministero della direzione spirituale, che consiste, ci dice nella sua prefazione, «nel generarenei cuori untenero amore per Gesù». Non si potrebbe consigliare manuale migliore a coloro a cui la Chiesa affida questo ministero.
§ 1. La perfezione non consiste nel fare delle cose perfette, ma nel fare perfettamente le cose, cioè, come Dio desidera che le facciamo. L’orgoglio si nasconde spesso sotto i nostri più ferventi desideri di santità, come se vi fosse altra santità che non sia quella difare la volontà di Dio, per quanto umile possa essere; cosa molto più esigente rispetto a quella di conquistare il cielo: «Preferirei portare una piccola croce di paglia che mi verrebbe messa sulle spalle senza averla scelta…

François Malaval (1627-1719) in
PRATICA FACILE per elevare l’anima alla contemplazione

[Cosa è la contemplazione? (seguito)]

La contemplazione non è una considerazione delle opere della natura né una riflessione sui passi delle sante Scritture o dei Padri o delle vite dei Santi o dei libri spirituali, né la meditazione della vita e della morte del Salvatore del mondo né un’alta speculazione sugli attributi di Dio. Non è nemmeno una varietà di ragioni nell’intelletto né una moltitudine di affetti nella volontà né un sovvenire nella memoria di cose pie né un formarsi di immagini e figure nella fantasia. Non è, infine, né tenerezze né dolcezze né sensibilità, ma una vista semplice e amorosa di Dio presente, appoggiata sulla fede che Dio è dappertutto e che è tutto . Al punto che tutti gli oggetti della natura e della grazia, per perfetti che siano, non sono che mezzi per elevarci a Dio, considerandoli solo di passaggio e come con la coda dell’occhio, visto che ne abbiamo bisogno per dissipare le distrazioni e i pensieri che ci possono allontanare dalla sua amabile presenza.
Fil.: Padre, lodo Dio del fatto che comprendo molto bene ciò che m’avete insegnato. Buon Dio, quale deve essere la contentezza delle anime che gustano una volta il raccoglimento e godono Dio in fondo al cuore, rendendolo presente quando a loro piace!…

Il tema della rubrica è:

Rimanere uomini anche in condizioni disumane

Il meglio è nemico del bene – 206

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