Una orazione di semplice presenza
Autore: Marie Lataste
Commento di p. Max Huot de Longchamp.
L’AUTORE Nata nel 1822 vicino a Dax, nelle Lande, in una famiglia contadinanumerosa e religiosa, Marie Lataste beneficiò, a partire dall’età di 17 anni, di numerosissime rivelazioni sotto forma di conversazioni familiari con Gesù Cristo. Entrata a 22 anni presso le religiose del Sacro Cuore, morì tre anni dopo nel loro convento di Rennes.
IL TESTO Un centinaio di lettere di Marie Lataste, così come delle istruzioni su diversi temi di vita cristiana scritte in circa 500 pagine, sono state raggruppate e pubblicate a partire dal 1862 dall’abate Pascal Darbins, nipote dell’abate Pierre Darbins, curato e confessore di Marie, che le aveva chiesto di mettere per iscritto le sue rivelazioni. Vi si trovano molte banalità, ma anche presentazioni estremamente chiare di certi aspetti della vita spirituale, il che sorprende in una giovane contadina senza alcuna istruzione scolastica, che citapassi interi di s. Tommaso d’Aquino! Si può pensare che possa esserci l’intervento dell’editore, ma rimane comunque il fatto che le più belle pagine rivelano una chiara autenticità, come si può vedere da quelloche presentiamo qui.
§ 1. L’essenza dell’orazione risiede nella nostra volontà di fare la volontà di Dio. Ecco tutto, e questo è amare. Che ciò sia accompagnato o no da parole, da idee o da immagini nella nostramente è solo accidentale: “Colui che agisce così, dice tutto a Dio senza dirgli niente, e senza domandargli niente, gli domanda tutto”…
L’orazione in domande risponde a:
«Avete parlato il mese scorso di una via “di inutilità e di affezione”, aldilà dell’infanzia spirituale e dell’abbandono, “via del cuore per quelli che mancano di forza fisica; potete precisare questa via, mentre i maestri ci consigliano piuttosto di diffidare dei sentimenti nella vita spirituale?».
Il tema della rubrica è: La Chiesa, un popolo dai molti volti.