La pace nell’orazione
Autore: Beata Maria Maddalena Martinengo, 1687-1737
Gli scritti di Maria Maddalena rivelano una delle più grandi mistiche della tradizione femminile italiana. Interiormente conobbe tanto le più profonde derelizioni causate da un’apparente assenza di Dio, quanto le vette della più completa trasformazione in Lui. La più assoluta secchezza nell’orazione, è solitamente associata al più estremo desiderio di possedere Dio; l’anima sperimenta contemporaneamente la sua impotenza radicale davanti al Totalmente Altro, e la forza di un’attrazione in un al di là di se stessa che lei percepisce come il suo vero centro. Una sola soluzione: “attaccarsi” a questo Totalmente Altro, volendo ciò che lui vuole, sapendo che quel che lui vuole, è proprio trasformarci in lui. Quando facciamo la volontà di Dio senza alcuna soddisfazione sensibile, è chiaro che solo l’amore ce la fa fare, perciò siamo in perfetta salute spirituale. Quindi, non preoccupiamoci delle nostre impressioni e non turbiamoci di non “riuscire” nella nostra orazione: questo timore è ancora un sottile ritorno su noi stessi, che bisogna “lasciarle molto dolcemente morire”. Rassicuriamo noi stessi “ponendo in essere atti” per Dio, perché dopo il peccato originale ci crediamo capaci di negoziare con lui l’acquisto del paradiso. Ma il paradiso, è lui stesso, non è qualcosa di altro rispetto a lui; è il suo amore gratuito, da cui ci allontaniamo tanto più, quanto più cerchiamo di ottenerlo. Pertanto ci sfiniamo nel “fare per Dio”, quando la cosa saggia sarebbe di “lasciar fare a Dio”. L’orazione in domande risponde a: «In qualche numero di Semi invitate a non fare e a non cercare altro se non la sola volontà di Dio; ma come conoscere la volontà di Dio?». Il tema della rubrica è: La donna vestita di sole