Sulla mortificazione …
Autore: François Libermann, 1802-1852
François Libermann cerca nuove vie alla penitenza cristiana, fondate sul Vangelo.
Nella sua Lettera all’abate Dat, del 13 febbraio 1846 precisa che per la “mortificazione afflittiva” è necessaria “un’attrazione interiore molto chiara e molto certa”.
Se le nostre mortificazioni “mettono l’anima in un certo stato di malessere”, non insistiamo, e volgiamoci verso altre penitenze, “privative”, che “consistono nel sottometterci di gran cuore a tutte le pene e le privazioni che la divina Provvidenza ci manda”.
Anche con molti sforzi, non ci si innamora. Invece, quando si è innamorati, si scoprono le esigenze dell’amore, e privarsi di questa o quella cosa può allora apparire come un cammino per meglio amare: la mortificazione non sarà stata inventata da noi, ma “ispirata” dalla grazia.
“Dona la tua anima a Dio e vivi totalmente per lui”: ecco l’amore. Dilata l’anima invece di ripiegarla su se stessa. Lei non si occupa più delle sue prestazioni, ma di Dio.
L’orazione in domande risponde a: «So bene che l’orazione è un tempo donato a Dio, ma io ho ugualmente l’impressione di “perdervi” il mio tempo, mentre ci sarebbero tante cose utili da fare per i miei fratelli!». «Malgrado tutti i miei sforzi,durante l’orazione mi addormento! Che fare?».
Il tema della rubrica è: In cammino verso la maturità di figli.