Semi di contemplazione

Numero 117 – Luglio/Agosto 2010 – La vera santità

La vera santità

Autore: Claudine Moine, 1618-?

Claudine Moine percorre un itinerario mistico di rara intensità, di cui sono testimonianza le quattro “relazioni spirituali” che lei redige su richiesta dei suoi direttori.

La santità non è non peccare, ma vivere della vita divina. Solo se ci “gettiamo in un sol colpo in Gesù Cristo” è lui stesso che ci trasformerà in lui, è lui stesso che ci fornirà l’energia, poiché l’unico nostro sforzo sarà quello di unirci a Lui volendo in ogni momento ciò che egli vuole, senza che ci sia bisogno poi di prendere alcuna decisione particolare di praticare questa o quella cosa…”. Ed è questa unione a Gesù che fa i santi, e non le loro prestazioni. La santità non è nel corpo (le “veglie, i digiuni, le preghiere, le penitenzeetc.), che può anche essere quello di un criminale o di un santo, ma nelle “comunicazioni di Dio con l’anima e dell’anima con Dio, ovvero nella comunione di vita con Lui: Dio non ci domanda di “fare” questo o quello per lui, ma di unirci a Lui, perché possa realizzarsi in noi quello che desidera, che possa incarnarsi in noi; quello che ci chiede è la fede, e non le opere, è l’abbandono alla sua volontà, o se si preferisce, “l’esercizio dell’orazione e dell’amore”.

 

L’orazione in domande risponde a: ««Amo molto i testi che ogni mese leggo in Semi. … Perché non veniamo educati all’orazione fin dall’inizio della vita cristiana?». «S. Teresa d’Avila e molti altri ci parlano delle meraviglie del “matrimonio spirituale” e altre situazioni paradisiache per coloro la cui vita spirituale si sarà sviluppata fino al culmine. Una tale felicità è realmente possibile, o questo è solo un modo di dire? … ».

 

 

Il tema della rubrica è: La domanda sull’uomo

 

La vera santità – 117

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