Semi di contemplazione

n.273 -Luci e Tenebre – Marcelline Pauper, Lettere II, III e VI al padre Delaveyne1.

1. [Fine 1696] Mio onorevolissimo padre, comincio a gustare il riposo, benché nel lavoro. Il nostro buon Dio continua a farmi delle grandi misericordie; avrei spesso bisogno del vostro soccorso per aiutarmi a sostenerne il peso ma, trovandomi sola, mi abbandono al puro amore che dimora vittorioso nel mio povero cuore. La mia unione con Dio è molto intima, io gioisco della sua santa presenza, senza sforzo. Le potenze della mia anima sono come rapite; non possono formare né riflessioni, né pensieri. Non so quale nome dare a questo stato; quel che so, è che mi trovo tutta penetrata e occupata da Dio, in maniera così infusa, che mi è inspiegabile.
2. Mi accosto tutti i giorni alla santa comunione, e tengo compagnia a Gesù, quanto più mi è possibile. Egli è alloggiato presso di noi, la mia stanza è vicinissima, non c’è che il muro tra il letto e l’altare. Questo mi dà l’occasione di pregarlo spesso e mi procura un riposo molto più gradevole del sonno. Ecco, mio onorevolissimo padre, troppe grazie per una miserabile come me, invecchiata per lungo tempo, dimenticando Dio. […]
3. Quanto più ho dei movimenti esteriori, tanto più il mio cuore è in riposo e in solitudine. Dio sa compensarmi…

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