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- La retta intenzione non è altro che una scelta molto distaccata e molto purificata, una franca e liberissima elezione che l’anima fa del beneplacito di Dio, che ella preferisce alle sue affezioni, alle sue passioni, ai suoi desideri, alle sue soddisfazioni e, in breve, alla sua volontà, con una avversione per le creature separate dalla volontà di Dio, per quanto compiute possano essere.
- Avendo fissato questa massima, quando a Dio piace ritirare le sue consolazioni per versare al loro posto un migliaio di desolazioni, ci si riposa nella sua volontà, tanto adorabile quanto è amabile, con una tranquillità incredibile. […] Poiché si guarda unicamente Dio, ne consegue che non si aspira più alle dolcezze delle consolazioni, ma si vive pacificamente nel Dio delle dolcezze delle consolazioni. Le croci non sono più ricevute come fonte di afflizioni, ma come la presenza del Dio vivo, tanto più intima, penetrante, unificante e trasformante in quanto ha meno contaminazioni e più purezza. […]
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