1. La vita interiore è la vita di un’anima che, ritirata dagli oggetti esteriori e sensibili, si applica totalmente a tenersi unita a Dio e a regolare i movimenti del cuore; cioè la vita di un’anima che, morta a se stessa, alla natura e ai sensi, vive solamente della vita della grazia, occupandosi solo dei grandi oggetti della fede. La vita interiore consiste nella vigilanza assidua su stessi, nell’attenzione continua alla nostra interiorità, nei continui ritorni su noi stessi e su quello che accade in noi, cioè nel considerare da una parte le operazioni della grazia di Dio in noi e dall’altra la corrispondenza che dobbiamo alle luci e movimenti della grazia. Così la vita interiore è totalmente all’opposto della vita esteriore. La vita esteriore è la vita dei sensi, tutta dissipata, tutta orientata all’esterno, tutta consegnata alle cose inutili, alle vanità, al niente che passa; vuol vedere tutto, sapere tutto, capire tutto, riferire tutto, essere di tutto, entrare nel tutto. La vita interiore è tutta differente: vita nascosta, vita ritirata, vita annientata, felice di cercare il suo Dio ai piedi della Croce, più felice di trovarlo nel suo cuore.
2. Per dare ancor più l’idea di questa vita, e presentarla in tutto quello che ha di eccellente e di grande, aggiungiamo che la vita interiore, vera e propria, non è nient’altro che la continuazione della vita di Gesù Cristo in noi.