Predicatore gesuita, esperto nella cura delle anime, padre De Caussade svolge magistralmente il ruolo di direttore spirituale, accompagnando suor Marie-Thérèse de Viomenil ad abbandonarsi all’amore misericordioso di Dio che, avendola prescelta per elevarla all’unione divina, permette dolorose prove per purgare la sua anima e liberarla da ogni attaccamento.
Lo sguardo sapiente del direttore smaschera amorevolmente le sue più segrete e impercettibili presunzioni che, spingendola a un indiscreto attivismo, l’hanno dissipata, soffocando l’azione della Grazia e lasciandole l’impressione di essere abbandonata da Dio e alla porta della vita interiore senza potervi entrare.
I vibranti accenti di compassione espressi per consolare l’anima desolata manifestano la sensibilità del direttore.
Questi, abilitato dalla Grazia a vedere nell’oscurità che avvolge l’anima della suora l’amore nascosto di Dio, è chiamato a proclamarne profeticamente la misericordia, quando la Sua giustizia esige la purgazione dell’anima per elevarla all’amore puro.
La lettera si conclude con l’esortazione al totale abbandono a Dio, accompagnata da indicazioni pratiche per non intralciare la Sua operazione e, così, alleviare le pene e vederne più presto la fine.