Il problema della sofferenza, da sempre, ha attanagliato l’uomo, che nel corso dei secoli ha interpellato la divinità, cercando di conoscere la possibilità e la misura del suo coinvolgimento nel dolore umano.
La teologia ha cercato di dare delle risposte di senso: dall’imprigionamento di Dio stesso nella storia e nel dolore umano della concezione rabbinica, all’idea dell’immanenza della sofferenza nella Trinità a causa dei patimenti di Cristo, della teologia protestante.
La risposta liberante viene, secondo la teologia Cattolica, dal Cristo crocifisso, che rivela l’ossimoro beatitudine – dolore, possibile anche per coloro che, avendo preso consapevolezza esperienziale dell’unione con Dio nel centro dell’anima, anche nei patimenti possono dire come s. Paolo: Chi ci separerà dall’amore di Cristo, forse l’angoscia, la tribolazione […] ? in queste cose siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati, (Rm 8, 35-37).