Ritiri spirituali mensili

COLUMBA MARMION – Cristo nei suoi misteri

Quando si leggono attentamente le Lettere di S. Paolo e si cerca di ridurre all’unità la dottrina e l’opera del grande apostolo, non si trova difficoltà a vedere che tutto si riassume per lui nella conoscenza pratica del mistero di Cristo.

Come già sapete, fu proprio il giorno dopo stesso della sua conversione che S. Paolo ricevette la missione di far conoscere il nome di Gesù.
Da quel momento niente egli ebbe più a cuore che eseguire questa missione.
Che cosa dunque egli porta? Niente altro che Cristo e questi crocifisso. Egli condensa tutta la sua predicazione in questa scienza e racchiude tutta la sua dottrina in questo mistero, e ne è così penetrato, che ne fa l’oggetto stesso della sua preghiera per i propri discepoli: «A questo fine piego le mie ginocchia dinanzi al Padre del nostro Signor Gesù Cristo… affinché conceda a voi, secondo l’abbondanza della sua gloria, che siate corroborati in virtù secondo l’uomo interiore per mezzo del suo Spirito» (Ef. 3,14, 16).
Questa preghiera è ininterrotta. «Noi non cessiamo di pregare per voi, e di domandare che siate ripieni della cognizione della volontà di lui con ogni sapienza e intelligenza spirituale (Col. 1,9).
Perché, dunque, S. Paolo insiste continuamente su questo argomento, tanto da farne l’unico tema dottrinale della sua predicazione? Perché mai egli offre a Dio suppliche cosi insistenti e perseveranti per i suoi cristiani? Perché egli brucia dal desiderio di vedere il mistero di Cristo non solo conosciuto, ma anche vissuto da tutti i cristiani?
Lo stesso S. Paolo ce lo mette sott’occhio nella lettera ai Colossesi: «Io bramo che voi sappiate qual sollecitudine io abbia per voi… e quanto io desideri che i vostri cuori siano arricchiti di tutta l’abbondanza della piena intelligenza per conoscere il mistero di Dio Padre e di Cristo Gesù; in cui sono nascosi tutti i tesori della sapienza e della scienza» (Col. 2,1-3).

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Novembre, 2024