Ritiri spirituali mensili

CHARLES DE FOUCAULD – Meditazioni e ritiri in Terra Santa

 I brani scelti seguono lo sviluppo della spiritualità di Charles de Foucauld attraverso le sue progressive fasi, legate a tempi e luoghi  diversi. Fin dal primo momento della sua conversione, avvenuta dopo aver trascorso una giovinezza alquanto dissipata, per aderire pienamente alla vocazione ricevuta, decide di entrare nell’ordine monastico Trappista, dove si pratica lo stile di vita più adatto a consolare e glorificare Nostro Signore; sente, infatti, di essere chiamato a seguirLo nella sua vita nascosta di Nazaret, vocazione che realizzerà concretamente, nella scelta di recarsi in un monastero trappista tra la Siria e la Palestina. In seguito, considerando la regola della Trappa poco rigida, sceglierà la vita da pellegrino vagabondo per vivere a Nazaret nell’anonimato fisico e spirituale.

Trascorre il noviziato in grande rigore, sente che l’unione con Cristo consiste nella condivisione dei suoi sentimenti, della sua vita, dei suoi sacrifici, della sua povertà, delle sue umiliazioni, del suo amore per il Padre e per i fratelli.

La vocazione all’imitazione concreta della vita di Nazaret esige la perdita della propria vita, il morire a se stesso, offrendosi come vittima di espiazione per essere come Gesù causa di redenzione per i fratelli, per la gloria di Dio Padre.

Tale imitazione e conformità di vita concretamente può avvenire entrando nei sentimenti di Cristo Gesù mediante l’amorevole e costante contemplazione eucaristica, tenendo lo sguardo fisso nell’Unico Necessario, avendo come modello e maestra di orazione contemplativa santa Maddalena per apprendere da lei il silenzioso ed eloquente linguaggio dell’amore e testimoniare il Vangelo con la vita, spesa fino alla follia nella ricerca di ciò che può far piacere allo Sposo.

Alla radicalità di sequela corrisponde la radicalità dell’amore più grande, proporzionale al debito condonato; dal suo cuore ardente trabocca ora l’accettazione dell’aridità e delle tenebre dell’abbandono, avendo come unica ancora la gioia della risurrezione e riponendo in essa la propria beatitudine, ora l’appassionato desiderio, nascente dall’esperienza già maturata dell’amore divinamente sponsale, di tornare a gustare le carezze e le tenerezze dell’Amato, nel sentimento costante della sua interiore presenza, di ricevere la misura piena e traboccante dell’amore per poterlo rendere, come gli viene chiesto, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte la forze.

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Luglio, 2024