Ritiri spirituali mensili

ADRIENNE VON SPEYR – Esperienza di preghiera

Stupore, sorpresa, pienezza di gioia invadono il cuore dell’orante al quale Dio si manifesta nella sua assoluta e imprevedibile novità. All’ascolto della Parola, custodita amorevolmente, corrisponde l’irruzione della Trinità che, rendendo accessibile all’esperienze dell’orante l’azione sinergica delle tre divine Persone, lo cattura nella spirale del divino Amore. Tale esperienza allarga il campo visivo dell’anima che “vede di più”, vede oltre il limite intramondano nella  verità, la realtà delle cose e delle creature iscritte nel disegno eterno di Dio. Tale conoscenza contemplativa,  attitudine permanente dell’anima, è custodita nel segreto e non può essere comunicata a coloro che, non vedendo, non comprendono, perché non hanno accolto la Parola di Dio trascendente e allo stesso tempo accessibile all’umile slancio del cuore, che la medita con amore e tremore, consapevole della sua divinità.

La gioiosa sorpresa dell’Evento della Parola si realizza e si sviluppa in pienezza nella preghiera, non nel senso che cresce la Rivelazione bensì cresce la pienezza di comprensione, di visione e partecipazione all’evento che matura e si dispiega gradatamente all’intelligenza dell’orante in proporzione alla disponibilità del suo cuore e alla cooperazione richiesta dalla Grazia.

L’autentica preghiera nella verità è ascolto, amorosa attenzione a non lasciar cadere una sola Parola, sapendo che Dio parla e tutto è fatto; come in una nuova creazione pacifica e ricompone in unità le umane frammentazioni dell’Io che silenziosamente gli si pone dinanzi senza disturbare la sua opera, tentando di ricevere la Parola che è già risposta ad ogni suo interrogativo. L’orante percepisce l’operazione di Dio nell’efficacia della Parola trasformante che, dissipando il caos dell’anima, nel suo continuo flusso lascia sedimentare le ricchezze della sapienza e della scienza.

A Dio che parla l’orante risponde con l’assenso della fede; la sua parola, consegnata a Cristo Gesù e assunta nel dialogo tra il Padre e il Figlio,  acquista il senso più ampio e profondo che Cristo dà a questa parola, ancora sconosciuto all’orante. Questi ne acquisterà piena consapevolezza col maturare della conoscenza, dell’unione e dell’amore, alimentati dalle preghiere dei santi, della Chiesa e dai sacramenti, che lo spingeranno a pronunciare l'”Amen” in ogni circostanza della vita in una disposizione permanente di gratitudine e di preghiera.

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Luglio, 2024