O Dio, che nella vocazione all’episcopato del tuo sacerdote Antonino Raspanti, hai voluto coniugare il carisma della vita contemplativa e il ministero di governo, suscita un nuovo soffio di spiritualità che, coltivato nella Chiesa particolare di Acireale, fecondi la Chiesa universale.
Fa’ che la pienezza del sacerdozio del tuo amato figlio, che ha riconosciuto e acquistato il tesoro e la perla preziosa della vita di preghiera, sia segno e richiamo per ogni credente all’intimità con Dio, da coltivare nell’orazione e nella meditazione della Parola e sia foriero della Buona Notizia che la spiritualità custodita lungo il corso dei secoli nel silenzio claustrale appartiene ad ogni cristiano per diritto battesimale.
Sostienilo affinché il suo esempio e il suo insegnamento aprano il cuore di ogni credente alla consapevolezza che azione e contemplazione non costituiscono poli opposti non coniugabili nella vita secolare, bensì un binomio che non ammette semplificazione per il conseguimento della beatitudine evangelica promessa a uomini e donne del nostro tempo – ognuno nel proprio stato laicale o clericale – che, affaticati e stanchi, sono chiamati a trovare ristoro sul petto del Salvatore e a ricevere nell’orazione il bacio, al quale anelava la Sposa dei Cantici e promesso qui e ora alla Chiesa Sposa, che hai scelto per vederla comparire dinanzi a te pura e senza macchia.