Il contenuto, tratto dagli scritti della Tradizione spirituale mariana (più o meno conosciuti, ma di grande valore storico e dottrinale) invita ad una riflessione mariologica di notevole spessore teologico, libera da devozionismo fideista, adatta a rafforzare nel cuore del cristiano la presenza amorosa del Signore ed insieme a far comprendere il ruolo e la presenza di Maria nella spiritualità dei santi.
La lettura dei testi rinnova nel cuore l’invito del Signore ad accogliere Maria nella propria vita, affidando alla sua materna sollecitudine il proprio cammino di unione a Dio. Introducono la riflessione i testi patristici sulla Nuova Eva: Il mistero di Maria si riassume nel confronto con la progenitrice, della quale, ella, nuova Eva deve ripercorrere responsabilmente e liberamente il cammino per restituire all’umanità la vita perduta a causa della disobbedienza. L’economia della salvezza consiste nel disegno di Dio di ricapitolare tutto in Cristo e quindi in Maria poiché Cristo ha operato per Maria, sua madre la Nuova Alleanza.
L’espressione di Gesù:I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno i primi, viene citata per dimostrare la necessità di ribaltare il camino della storia. Nella medesima condizione, il si di Maria abolisce il no di Eva. Maria è l’inizio dell’opera di Dio che, dovendo riscattare l’umanità, ha iniziato la sua opera a partire da sua madre in modo che quella, nella quale la salvezza di tutti era preparata, fosse la prima ad essere salvata.
Notevole importanza, per la vita di orazione, riveste l’approfondimento del dogma dell’Immacolata Concezione che incide direttamente sulla capacità del cuore immacolato di Maria di amare in modo umanamente perfetto Gesù, e quindi di guidare l’orante all’unione umanamente perfetta col Verbo di Dio fatto uomo.
Maria è il modello perfetto della vergine saggia che vegliando in preghiera, e preparandosi all’arrivo dello Sposo amato con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze, ha attratto lo sguardo benevolo della Trinità che, con il suo consapevole consenso e la sua cooperazione, realizza il mirabile evento dell’Incarnazione e per l’azione dello Spirito Santo la introduce nella gloria del Padre, alle sorgenti della generazione eterna, essendo la madre del Figlio di Dio.
L’essere madre di Dio è l’onore più grande della fanciulla di Nazaret che, preservata nella sua verginità prima, durante e dopo il parto, rapita nell’estasi contemplativa, ha dato alla luce in modo mirabile il Figlio formato dal suo corpo e dalla sua anima. Associata alla Sua opera di redenzione ne ha condiviso i dolori, sopportando il martirio del cuore, e la gloria nel passaggio tranquillo come un dolce fiume verso l’unione tanto desiderata della sua anima con la divina bontà, mentre il suo corpo, che nulla doveva alla morte non è distrutto dalla corruzione, ma posto in una dimora migliore e più divina.