Lettura spirituale

Autore Malaval F.

I libri potrete leggerli a volte per istruzione, quando avrete bisogno di sapere qualcosa concernente la vostra salvezza o il vostro stato o il vostro cammino di preghiera; potrete leggerli a volte per occuparvi, quando non avrete niente di meglio da fare, dal momento che sempre i buoni argomenti servono a scacciare i cattivi pensieri e a mantenere l’anima nel fervore; altre volte potrete leggerli per raccogliervi, allorché le preoccupazioni domestiche vi hanno particolarmente dissipato lo spirito: ma giacché Dio vi chiama alla contemplazione, non li leggerete più per prenderne qualche punto di meditazione nella vostra preghiera né per cercare sottilmente di appoggiarvi a qualcosa, in un esercizio in cui Dio solo vuol essere il vostro appoggio e la vostra luce. Ricordatevi inoltre, leggendo, d’interrompere le vostra lettura di tanto in tanto, per raccogliervi un po’ in Dio: ciò farà sì che Dio, come un direttore buono e amabile, prenderà la materia che leggete, e che sembrate offrirgli con questa interruzione, e ve ne renderà il frutto con l’interesse, chiarificandovi interiormente, sia in quel punto sia al bisogno, ciò che c’era d’oscuro nel libro che leggevate e perfezionando le vostre conoscenze con la sua luce, in modo così meraviglioso che le cose che vi rimanevano prima solamente nella memoria, passeranno insensibilmente nella vostra volontà e riconoscerete nelle occasioni quale grande bene è leggere con Dio ciò che si legge. (MALAVAL F., Pratica facile per elevare l’anima alla contemplazione, dial I)

 

Autore Giovanni della Croce s.

Vedi Distacco

 

Autore Bianchi Enzo

Non si è mai tanto in intimità con il Signore, come quando si leggono in Spirito santo le Scritture poiché quando Dio ci parla egli ci bacia». E.Bianchi, Lontano da chi? Lontano da dove?, Torino 1977, p.20).

 

Autore Panimolle Salvatore Alberto

Vedi Parola

 

Autore Bissoli Cesare

Incontrare la Bibbia è sempre esporsi ad un processo di conversione, ad un cammino di lotta, come Giacobbe al torrente Jabbok (cfr. Gec 32), a lasciarsi interpellare da Colui che andiamo ad interpellare e finalmente ad essere felici per l’esperienza compiuta». (BISSOLI C., Va’ e annuncia. Manuale di catechesi biblica, Leumann 2006, p.195).

 

Autore Pier Damiani S.

Se ti piace mangiare qualcosa di dolce, possa il palato del tuo cuore gustare il sapore di quella divina e mistica manna della quale si dice: Aveva il sapore come di fior di farina impastato con miele. Questo fior di farina, cioè, prodotto dal grano, che cadendo in terra e morendo ha prodotto molto frutto; ma questo fior di farina è impastato con miele perché l’umanità del redentore è piena della dolcezza della divinità. Era Dio, infatti, che riconciliava a sé il mondo in Cristo. ma certamente il miele che si trova nel fior di farina è anche la dolcezza spirituale che si trova nella lettera della Scrittura.

Per questo motivo è scritto che con la stessa manna il popolo ebraico faceva focacce. Il popolo la riduceva in farina con la macina o la pestava nel mortaio, la faceva cuocere nelle pentole e ne faceva focacce di un sapore quasi di pane fatto con olio. È evidente che, se la focaccia non si spezza, non si può gustare ciò che c’è dentro. Si deve perciò intendere che gli oracoli dei profeti sono come delle focacce, essi che per così dire sotto la teca delle parole materiali nascondono il mistero accessibile all’intelligenza spirituale. […].

Una tale manna, o carissimo, un tale cibo di nutrimento spirituale, sminuzzalo di continuo nel mortaio della tua meditazione, e cuocilo costantemente nella pentola di un fervido amore, affinché ti possa ben saziare con esso, come con grasso disceso dal cielo, nelle viscere della tua anima. Un tale alimento interiore addolcisca il palato del tuo cuore, un tale cibo spirituale stimoli il tuo animo a desiderare il celeste banchetto. Un tale alimento, infine, sia di dolce sapore per la tua anima, un tale cibo ti infiammi a desiderare le vivande del convito celeste». PIER DAMIANI S., Lettera ad Onesto, in Giuseppe Pagana, Il Mistero della Parola. Leggere la Scrittura in spirito e verità, Jabbok Edizioni, San Gregorio di Catania 2008, pp.64-65).

 

Autore Pagana Giuseppe

Attraverso la lectio divina ognuno è chiamato a un incontro personale e appassionante con l’inesauribile mistero di Dio che scuote, interpella, provoca, incanta e che si rivela come l’assolutamente differente rispetto a questo mondo: il solo, l’oltre e il nuovo: il totalmente Altro, verso cui muove profondo il nostro inquieto anelito. […].

È un atto di attenzione a Dio che parla, e dunque un’apertura personale alla parola di Dio alla ricerca del dialogo e dell’incontro, della Presenza di Dio. […].

Leggere la Scrittura richiede dunque, preliminarmente, l’atteggiamento dell’ascolto amante, perché essa è lo strumento attraverso cui ogni giorno Dio parla. È l’invito insistente e toccante a una dolce intimità, faccia a faccia, che è pienezza di vita e di gioia infinita. […].

Con la lectio divina si rivivono le mirabili opere del Signore nella storia della salvezza, ne consegue che, da spettatori stupefatti, si è trasformati in protagonisti, contagiati e coinvolti dall’inaudito amore e dalla potenza di Dio. […].

Tutti sono chiamati a conoscere e ad approfondire con lo studio la parola di Dio perché è solo attraverso il contatto personale e quotidiano che possiamo condividere appieno la comunione con Dio e poterne dare efficacia testimonianza; alimentare la vita con la meditazione della Bibbia, affinché si formi una mentalità biblica e ci si lasci totalmente impregnare e permeare, trasformare e rinnovare dalla Parola di Dio. […].

L’impegno della lectio divina consiste nel cogliere il giusto contenuto della lettera in modo da raggiungere il suo senso più profondo e possibilmente incontrare il Verbo che abita in essa. (PAGANA G.,, Il Mistero della Parola. Leggere la Scrittura in spirito e verità, Jabbok Edizioni, San Gregorio di Catania 2008, pp. 18; 21; 42; 61; 68; 116).

 

Autore Pagana Giuseppe

LETTERA E SPIRITO – È la fede che fa vedere lo spirito nella lettera. Per comprendere e compiere la Scrittura, è indispensabile uno spirito nuovo, aver fede in Cristo, essere sotto l’azione dello Spirito che abita la Parola e che attende una risposta di adesione, un movimento di conversione. […].

È importante la ricerca del senso originario della lettera del testo, cioè il suo senso letterale per cercarne il senso originario, tentando di dare una risposta a una serie di semplici domande: chi? Dove? Come? Quando? Con ciò evidenziando: quali protagonisti agiscono; quali relazioni intercorrono tra quanti interagiscono; quali luoghi vengono menzionati nel testo; quali tempi vengono indicati; quali fatti accadono; quali mutamenti intervengono; quali motivazioni sollecitano ad agire. […].

Il testo biblico va dunque letto e inquadrato nel contesto più ampio di un libro, di una lettera, di tutta la Bibbia. È necessario prestare grande attenzione al contenuto e all’unità complessiva di tutta la Scrittura, tenendo conto della tradizione della chiesa e del legame tra le verità di fede nel progetto complessivo della rivelazione. (PAGANA G., Il Mistero della Parola. Leggere la Scrittura in spirito e verità, Jabbok Edizioni, San Gregorio di Catania 2008, pp. 118-120).

 

Autore Mesters Carlos

Leggendo la Bibbia, tieni presente che il testo non è soltanto un fatto, è anche un simbolo (cfr. Eb 11,19). Non è solo una finestra attraverso la quale tu guardi per sapere quello che è accaduto ad altri nel passato. È anche uno specchio in cui guardi per sapere quello che sta succedendo oggi a te (cfr. 1Cor 10,6-10). La lettura orante è come una pioggia lieve che, a poco a poco, va irrigando e fecondando la terra (cfr. Is 55,10-11). Entrando in dialogo con Dio attraverso la lectio divina, tu cresci come albero piantato lungo corsi d’acqua (cfr. Sal 1,3). Tu non vedi la crescita, però percepirai il risultato nel rinnovato incontro con te stesso, con Dio e con gli altri». (Mesters C., Far ardere il cuore. Introduzione alla lettura orante della Parola, Padova 2003, p.100).

 

Autore Voillaume René

Vedi Sacra Scritura

 

Autore Guglielmo di Saint-Thierry

In momenti determinati occorre darsi ad una lettura determinata. Infatti, una lettura occasionale e senza seguito, trovata come per caso, non costruisce niente anzi rende la mente instabile; ricevuta con leggerezza, esce dalla memoria con leggerezza ancora maggiore. Al contrario, occorre che essa si svolga in compagnia di maestri degni di questo nome e che lo spirito si attacchi ad essi con assiduità. (Cfr.: GUGLIELMO DI SAINT-THIERRY, Lettera ai Fratelli del Mont-Dieu).

 

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Luglio, 2024