Missione nella contemplazionee

Autore Merton Thomas
Quando siamo uniti con Dio nel silenzio e nella tenebra, quando le nostre facoltà si elevano al disopra del livello della loro attività naturale e riposano nella pura, tranquilla ed incomprensibile nube che circonda la presenza di Dio, la nostra preghiera e la grazia che ci viene data tendono per la nostra stessa natura a diffondersi invisibilmente per il Corpo Mistico di Cristo, e noi che dimoriamo invisibilmente assieme nel vincolo dell’Unico Spirito di Dio, ci influenziamo a vicenda più di quanto non possiamo comprendere, mediante la nostra propria unione con Dio, la nostra vitalità spirituale in Lui. Chi sperimenta anche in grado minimo questa preghiera, che è l’inizio soltanto della contemplazione, e quasi non si rende neppure conto di quel che ha, può fare cose grandissime per le anime altrui semplicemente prestando una tranquilla attenzione alla oscura presenza di Dio, presenza di cui non può sperare di parlare in maniera intelligibile. E se cominciasse a tentare di parlarne o di ragionarne, perderebbe il poco cheha e non aiuterebbe nessuno, tanto meno se stesso.Quindi il mezzo migliore per prepararci alla possibile vocazione di partecipare ad altri la contemplazione non è quello di studiare il modo di parlarne e di ragionarne, ma quello di evitare il più possibile discussioni e ragionamento e di ritirarci nel silenzio e nell’umiltà di cuore in cui Dio purifica il nostro amore da ogni imperfezione umana. (MERTON Thomas, Semi di contemplazione, B. TASSO – E. LANTE ROSPIGLIOSI (Edd), Ed. Garzanti, 1991, pp. 264-265).

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Luglio, 2024