Autore Agostino d’Ippona s.
Anche se alcune anime, distogliendo lo sguardo da lui si sono addormentate, la luce è ugualmente presente ad esse, ma non possono vederla perché dormono. È come quando qualcuno dorme di giorno: è già sorto il sole, già si sente il calore, ma per lui è come se fosse notte perché non essendo sveglio, non si accorge che è già spuntato il giorno. Lo stesso accade spiritualmente ad alcuni: Cristo è già presente, è già stata annunziata la verità; ma le loro anime dormono ancora. Orbene, se voi siete svegli, dite loro ogni giorno: Sorgi tu che dormi! Levati di tra i morti e Cristo ti illuminerà. La vostra vita e i vostri costumi, infatti, devono essere una realtà viva e sveglia in Cristo, affinché li vedano gli altri, i pagani che ancora dormono e, al suono della vostra sveglia, si scuotano dal sonno e comincino a pregare insieme con voi in Cristo: Dio, Dio mio, presso di te veglio fino all’alba. (AGOSTINO D’IPPONA S., Commento ai salmi di lode, Ed. Paoline 1986, p. 82).