Autore Raspanti A.
La disciplina correttiva costituisce nel nostro tempo una difficoltà, e per tal ragione spesso la si è lasciata cadere in disuso. La temperie culturale contemporanea è altra rispetto anche solo a quella di un secolo fa. In base ad essa si accentua oggi più volentieri l’indulgenza, la misericordia, il perdono, come fatti immediati e puntuali. Sembra porsi poca attenzione a quello che Gesù ci dice a proposito della serietà della vita nella sua relazione con Dio, e quindi della verità di un’esistenza, accantonando il valore di coltivare, se non talvolta curare una tale relazione. Abbiamo scoperto la necessità del processo terapeutico psicologico per le ferite contratte nelle relazioni umane, e stentiamo a ricuperare il cammino correttivo legato alla riconciliazione con Dio. La correzione mira a condurre la vita spirituale nel giusto binario così da poter crescere secondo la dinamica dello Spirito. Per il peccato contro lo Spirito non c’è perdono, cioè per la menzogna e per la resistenza alla Parola di Dio, oppure per lo scandalo ai piccoli. Di contro a questi estremi, tanti altri incontri hanno visto Gesù invitare fermamente gli interlocutori al cambiamento collegato al suo intervento di guarigione. (RASPANTI A, Il cuore penitente, in Semi di contemplazione n. 90, (10) 2008, p.4).