Bene

Autore Rupnik Marco Ivan

Il bene, essendo l’amore, non cerca mai per sé (cf 1 Cor 13,5), ma è tale proprio perché è di tutti, ed è bene perché è privo d’interesse. Non chiede per sé, e per questo motivo il peccato non lo sopporta. In una cultura del peccato, dove il male viene più o meno legittimato e si rischia davvero di vantarsi di cose di cui ci si dovrebbe vergognare (cfr.: Fil 3,19), il bene deve essere punito, perché smaschera il male e lo fa crollare nella sua essenza, cioè nel suo interesse egoistico. Ed è per questo motivo che il male punisce il bene. Ma il bene continua a fare il bene, proprio perché non può cominciare  a difendersi, perché non cerca il proprio (cfr.: 1 Cor 13, 5) (M. I. RUPNIK, Cerco i miei fratelli. Lectio divina su Giuseppe d’Egitto, Lipa 2002, p.59).

 

Autore Rupnik Marco Ivan

BENE NASCOSTO – È un atteggiamento spirituale quello di fare del bene di nascosto, proprio per aiutarsi a non cadere nella tentazione e a non mescolare il male al bene, l’egoismo all’amore. Altrimenti ci si convince pian piano che davvero facciamo del bene, che si è onesti, buoni e se non si è riconosciuti come tali e ringraziati, ci si offende e ci si rattrista. C’è tutta una dimensione della tristezza strettamente legata a questa superbia spirituale di essere convinti nel profondo di operare il bene, di essere buoni, e di non essere riconosciuti come tali e premiati per il bene fatto. (M. I. RUPNIK, Cerco i miei fratelli. Lectio divina su Giuseppe d’Egitto, Lipa 2002, p.64).

 

Autore Rupnik Marco Ivan

BENE DIMENTICATO – La parusia è svelare la verità. Lì ciò che reggerà sarà solo ciò che nella storia è stato sperimentato, vissuto come triduo pasquale. È per questo motivo che il bene dimenticato non è dimenticato, ma realizzato nel modo più autentico. Il bene dimenticato è quel tessuto organico forte che rende la storia un organismo vivente del Cristo universale che, nella luce dello Spirito Santo, si rivelerà come nuova Gerusalemme. Le sofferenze nascoste dell’amore vissuto e crocifisso nei luoghi più sperduti sono le perle preziose incastonate nelle pietre della Gerusalemme celeste che un giorno lo Spirito Santo ci farà vedere come la Sposa dell’Agnello. L’amore che opera il bene e che non viene riconosciuto non ha bisogno di essere visibile agli occhi del mondo, perché è già appagato nella speranza che non delude, perché è già passato dalla morte alla vita in Cristo risorto. (M. I. RUPNIK, Cerco i miei fratelli. Lectio divina su Giuseppe d’Egitto, Lipa 2002, p.65).

 

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