Autore Anonimo
Non mi parli Mosè o qualche altro profeta; parlami invece tu, Signore Dio, che ispiri e dai luce a tutti i profeti: tu solo, senza di loro, mi puoi ammaestrare pienamente; quelli, invece, senza di te, non gioverebbero a nulla. Possono, è vero, far risuonare parole, ma non danno lo spirito; parlano bene, ma, se tu non intervieni, non accendono il cuore; lasciano degli scritti, ma sei tu che ne mostri il significato; presentano i misteri, ma sei tu che sveli il senso di ciò che sta dietro al simbolo; emettono ordini, ma sei tu che aiuti ad eseguirli; indicano la strada , ma sei tu che aiuti a percorrerla. Essi operano solamente all’esterno, ma tu prepari ed illumini i cuori; essi irrigano superficialmente, ma tu rendi fecondi; essi fanno risuonare delle parole, ma sei tu che aggiungi all’ascolto il potere di comprendere.
Non mi parli dunque Mosè; parlami tu, Signore mio Dio, verità eterna, affinché, se ammonito solo esteriormente e privo di fuoco interiore, io non resti senza vita e non mi isterilisca; affinché non mi sia di condanna la parola udita non tradotta in pratica, conosciuta ma non amata, creduta ma non osservata. «Parla, dunque, o Signore, il tuo servo ti ascolta» (1 Sam 3,10): «tu hai infatti parole di vita eterna» (Gv 6,69). Parlami, affinché scenda un po’ di consolazione all’anima mia, e tutta la mia vita sia purificata. E a te sia lode e onore perpetuo. (A. ANONIMO, L’imitazione di Cristo, NICOLINI U. (Ed), Casa Editrice Paoline 1988, pp. 108 – 109).
Autore Rouly Smitz Jeanne
SPIRITO E VITA – Improvvisamente, io vedo: «Le mie parole sono spirito e vita» ed è come se fosse la prima volta. Sento queste parole vivere in me…
So che è la sua Parola, e le sento in me come una dolcezza e come un fuoco. Così questa mattina mentre cercavo altro e senza pensarci, mi fermo davanti a: «Egli fu trasfigurato davanti a loro e il suo viso risplendette come il Sole» Non sapevo più continuare e non sapevo neanche più la frase che cercavo.
Ogni volta, appena prendo il Vangelo, è la stessa cosa. È ancora tutt’altra impressione rispetto alle Lettere. È una felicità, una felicità che sembra soprattutto fatta come per un avvicinamento. Provo allora la felicità di quel che leggo. Così in quel momento, sentivo il rapimento di felicità degli Apostoli. Sentivo quanto Dio dava alla mia indegnità di poter sentire, ma lo provavo e ogni volta è così. Apro il Vangelo senza pensare ad altro se non a ricercare una frase o un episodio e cercando, comincio a sentire questa Presenza della Parola. «Le mie parole sono spirito e vita». Credo che sia quello che si verifica in me o meglio: «Avrà la Luce della Vita, colui che mi segue».(ROULY SMITZ JEANNE, Diario spirituale. La felicità di amare Dio, RASPANTI A – MANCUSO M.R. (Edd), pp. 51, 66).
PAROLA EFFICACE- Il mattino di quel giorno [5 Aprile 1873] facevo una meditazione dal libro dell’Imitazione di Cristo, come d’abitudine dopo tredici anni, quando, improvvisamente, vidi davanti ai miei occhi interiori queste parole: Dio solo. È strano dire che si vedono parole, però è certo che io le vidi e le sentii interiormente, ma non nella maniera ordinaria di vedere e intendere; del resto comprendo bene che i miei termini esprimono male ciò che provai, quantunque il ricordo mi sia rimasto ben chiaro. Fu al tempo stesso una luce, un’attrazione e una forza. Una luce che mi fece vedere come io potevo essere nel mondo completamente di Dio solo, e vidi come fino ad allora non l’avevo bene compreso. Un’attrazione attraverso la quale il mio cuore fu soggiogato e rapito. Una forza che mi ispirò una risolutezza generosa e mi mise in qualche modo nelle mani i mezzi per eseguirla, perché è proprio di queste parole divine operare ciò che dicono; e queste furono le prime che Dio si degnò di fare intendere alla mia anima, e la sua misericordia ne fece il punto di partenza di una vita nuova. (LUCIE CHRISTINE, Diario Spirituale, pp. 10-12).