Autore Grignion de Monfort L. M. s.
MADRE DI DIO – Dio Padre ha comunicato a Maria la propria fecondità, per quanto ne era capace una semplice creatura, per darle il potere di generare il suo Figlio e tutti i membri del suo corpo mistico. […].
Come nella generazione naturale e fisica c’è un padre ed una madre, così nella generazione soprannaturale e spirituale c’è un padre che è Dio e una madre che è Maria. […].
Si possono applicare a Maria, con più verità che san Paolo non le applichi a se stesso, queste parole: “Figlioli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché non sia formato Cristo in voi” . “Io genero ogni giorno i figli di Dio fino a tanto che in loro sia formato nella sua piena maturità Gesù Cristo, mio Figlio” . (GRIGNION DA MONTFORT L. M., Trattato della vera devozione a Maria, parr. 17, 30, 33).
Autore Proclo di Costantinopoli s.
Sussulti di gioia la natura ed esulti tutto il genere umano, anche le donne, infatti, sono elevate all’onore. L’umanità danzi in coro…: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5,20). Ci ha radunati qui la santa Madre di Dio, la Vergine Maria, tesoro purissimo della verginità, paradiso spirituale del secondo Adamo, luogo dell’unione delle nature, luogo di scambio in cui si è compiuta la nostra salvezza, stanza nuziale nella quale Cristo ha sposato la nostra carne. Ella è il roveto spirituale che il fuoco del parto di un Dio non ha consumato, la nuvola che ha portato colui che ha il suo trono sui cherubini, il vello purissimo, che ha ricevuto la rugiada celeste (Gdc 6,38).[…]. Maria, serva e madre, vergine, cielo, ponte unico fra Dio e gli uomini, telaio dell’incarnazione sul quale la tunica dell’unione delle nature è stata mirabilmente tessuta: lo Spirito Santo ne è stato il tessitore. Nella sua bontà, Dio non ha disdegnato di nascere da donna, anche se colui che sarebbe stato formato in lei era la vita stessa. Se però la madre non fosse rimasta vergine, non ci sarebbe stato in questo parto nulla di strano; semplicemente sarebbe nato un uomo. Ma poiché lei è rimasta vergine anche dopo il parto, come non potrebbe trattarsi di Dio e di un mistero inesprimibile? È nato in modo ineffabile, senza macchia, colui che, dopo, entrerà senza ostacoli, a porte chiuse, e davanti al quale Tommaso esclamerà, contemplando l’unione delle sue due nature: “Mio Signore e mio Dio” (Gv 20,28). Per amore nostro, colui che per natura è incapace di soffrire, si è esposto a numerose sofferenze. Cristo non è affatto divenuto Dio a poco a poco; assolutamente! Invece essendo Dio, la sua misericordia l’ha spinto a diventare uomo, come impariamo dalla fede. Non predichiamo un uomo divenuto Dio, bensì proclamiamo Dio fatto carne. Ha scelto come madre la sua serva, colui che per natura non conosce madre e che si è incarnato nel tempo senza padre. (PROCLO DI COSTANTINOPOLI S., Discorsi , PG 65, 682).
Autore Amedeo di Losanna
Ti preghiamo Sovrana, degnissima Madre di Dio, non disprezzare oggi coloro che ti chiamano con timore, coloro che ti cercano con pietà, coloro che bussano con amore. Ti preghiamo, dicci quale sentimento ti ha commossa, quale amore ti ha presa […] quando queste cose si sono compiute in te, quando il Verbo ha preso carne in te. Com’era la tua anima, il tuo cuore, il tuo spirito, i tuoi sensi e la tua mente? Ardevi come il roveto che una volta era stato mostrato a Mosè, e non ti consumavi (Es 3,2). Ti scioglievi in Dio, ma senza consumarti. Ardente, ti scioglievi sotto il fuoco dall’alto; ma da questo fuoco riprendevi le forze, per essere sempre più ardente, e scioglierti più ancora in lui […]. Sei divenuta più vergine, anzi più che vergine, essendo divenuta vergine e madre. Ti salutiamo dunque, o piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno. (AMEDEO DI LOSANNA, Omelia mariale, 3; SC 72, 107).
Autore Marmion Columba
La Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, ha definito che […] la Vergine Maria è Madre di Dio. […].
Che, sola tra tutte le creature, essa non è stata macchiata dalla colpa di origine; ma perché destinata ad essere la madre del Figlio suo, il Padre eterno l’ha ancora colmata di doni. Essa è piena di grazia, non già nel senso con cui lo sarà Gesù Cristo, plenum gratiae, perché egli lo è per diritto e con la stessa pienezza divina, ma essa tutto riceve come partecipazione in una misura che non si può determinare e in correlazione con la sua eminente dignità di madre di Dio.( MARMION COLUMBA, Cristo nei suoi misteri, IX,I; XIX, I).