Autore Guerrico D’Igny b.
Questa lampada destinata a rischiarare il mondo mi colma di una gioia nuova, perché grazie ad essa ho riconosciuto la vera luce che splende nelle tenebre, ma non è stata accolta dalle tenebre (Gv 1,5). […]. Noi possiamo ammirarti, Giovanni, il più grande fra tutti i santi; ma imitare la tua santità, per noi è impossibile. Poiché ti affretti a preparare un popolo perfetto per il Signore con dei pubblicani e dei peccatori, è urgente che, con parole che siano più alla loro portata della tua stessa vita, parli loro. Proponi dunque loro un modello di perfezione, non secondo il tuo modo di vivere, ma che sia adatto alla debolezza delle forze umane.
«Fate dunque – disse – frutti degni di conversione» (Mt 3,8). Noi, fratelli, ci gloriamo di parlare meglio di quanto viviamo. Giovanni invece, la cui vita è più sublime di quanto gli uomini possano capire, mette le sue parole alla portata della loro intelligenza. «Fate, disse, frutti degni di conversione». «Vi parlo in una maniera tutta umana, a causa della debolezza della vostra carne. Se non potete ancora fare il bene pienamente, almeno nasca in voi un vero pentimento rispetto a ciò che è male. Se non potete ancora fare i frutti di una vera giustizia, per ora la vostra perfezione consista nel fare frutti degni di conversione». (GUERRICO D’IGNY b., Discorso 1 per San Giovanni Battista, § 2).