1. L’orazione di silenzio è una semplice e rispettosa vista di Dio, un’ amorosa attenzione alla presenza di Dio e un dolce riposo dell’anima in Dio. L’anima, alla vista di Dio che considera come solo essere che sia al mondo, non essendo niente tutto il resto, dimentica tutto e si spoglia per quanto può del ricordo e dell’affezione per tutte le creature. Rimane davanti a Dio in silenzio e sospende gli atti di tutte le sue potenze riguardo a qualsiasi oggetto. L’intelletto non fa altro che considerare Dio tramite una fede nuda senza alcun ragionamento. La volontà non ha altra occupazione se non una semplice acquiescenza a Dio. Ecco in cosa consiste tutto l’esercizio di questa orazione.
2. Questa semplice vista di Dio non esprime distintamente alcuna conoscenza particolare. Ѐ un concetto confuso e universale dell’Essere sovrano, ma che lo rappresenta meglio di tutte le idee distinte che se ne possano formare. Questa semplice acquiescenza è conforme a questo concetto confuso. Non è formalmente rendimento di grazie, né oblazione, né domanda, né alcun altro atto distinto di qualche speciale virtù; ma è tutto ciò in maniera eminente, come quando si parla. La mente e il cuore sono in un riposo tranquillo, senza che abbiano niente di distinto, né che possano propriamente dire chi li occupa. L’anima sente tuttavia che Dio la possiede e si contenta di consentire a ciò che opera in lei senza saperlo né volerlo sapere.