Semi di contemplazione

Numero 136 – Aprile 2012 – Seguire l’invito dello Spirito

Seguire l’invito dello Spirito

Autore: Pierre de Clorivière, 1735-1820

Clorivière focalizza il punto più decisivo della crescita spirituale: il concatenarsi della meditazione con la contemplazione vera e propria. Lasciando la meditazione, l’anima perde ogni controllo su se stessa e si tuffa nella fede, cosa che troppo spesso le fa paura; così si irrigidisce preoccupandosi di “fare” bene, proprio quando, invece, occorrerebbe “lasciar fare” a Dio. Viceversa, essa può, per pigrizia o presunzione, immergersi prematuramente, non nello stupore della fede, ma nell’oscurità di un semplice vuoto mentale. Clorivière ci mostra come evitare di confondere i due stati.

 

Nella meditazione, l’oggetto da conoscere è illuminato dalla luce di Dio come tramite un proiettore laterale che permette di esaminarlo da diverse angolazioni: noi cerchiamo di “penetrare gli oggetti che la fede ci presenta”. Nella contemplazione, lo stesso oggetto “brilla”, in certo qual modo, appena noi lo guardiamo, perché la luce di Dio è in noi, e noi stessi siamo il proiettore; così che invece di illuminarlo dall’esterno, questa luce “ce ne fa penetrare la profondità”.

 

“L’anima si sente dolcemente chiamata a qualcosa di più perfetto”. Questo è il punto delicato: quando Dio chiama un’anima a lasciarsi fare da lui (questo è quello che Clorivière chiama qui “orazione affettiva”), ella prova contemporaneamente desiderio e timore. Desiderio, perché non appena cede al suo invito, si rende conto che “lo spirito, senza quasi alcuna fatica da parte sua, penetra ben più avanti di quanto non facesse prima con l’aiuto del ragionamento, negli oggetti che gli sono proposti” e nello stesso tempo la sua volontà “produce come da se stessa gli atti più generosi e ferventi”. Ma ella tuttavia teme di essere vittima di un’illusione, e ciò perché dal peccato originale in poi, non riusciamo più a credere che Dio possa amarci per noi stessi, abbandonandoci molto semplicemente a questo amore.

 

L’orazione in domande risponde a: «S. Teresa D’Avila, nel suo Libro delle fondazioni , ripete che “ non c’è alcun cammino che conduca più velocemente alla suprema perfezione se non quello dell’obbedienza». Qual è il posto dell’obbedienza in una vita di orazione?».

 

Il tema della rubrica è: La sete di Gesù dona lo Spirito

 

Seguire l’invito dello Spirito – 136

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