Non c’è tempo di pregare?
Autore: Madeleine Delbrêl
Commento di p. Max Huot de Longchamp.
L’AUTORE Madeleine Delbrêl, figlia unica di una famiglia indifferente sotto l’aspetto religioso, si convertì a 20 anni frequentando giovani amici cristiani. Diventata assistente sociale nella periferia rossa di Parigi, formò con alcune compagne una confraternita missionaria, molto legata alle lotte sociali e ai tentativi di evangelizzazione del mondo operaio. La sua intensa vita interiore si riflette nelle sue note personali, raccolte in vista della sua beatificazione in corso dal 1990.
IL TESTO Le note, i saggi, i poemi ed altri articoli di Madeleine Delbrêl occupano più di una decina di volumi in corso di pubblicazione e testimoniano contemporaneamente le convulsioni della Chiesa francese all’indomani della seconda guerra mondiale e una esperienza religiosa fuori dal comune. La gioia di credere raccoglie quello che tocca più direttamente la vita spirituale, la pagina qui riportata, risale al 1956.
§ 1-2. Tutta la vita del vero cristiano è un santo desiderio, ci dice s. Agostino; Dio, facendosi attendere, estende il desiderio; facendosi desiderare, dilata l’anima; dilatando l’anima, la rende capace di ricevere (Sulla prima Lettera di s. Giovanni Apostolo 4,6). È questo desiderio che ci fa pregare; infatti, la preghiera cerca sempre di “raggiungere colui che amiamo”; il resto, cioè il tempo che vi passeremo o le parole che useremo, servono solo a “estendere il nostro desiderio”, e non servono a niente senza di lui…”.
L’orazione in domande risponde a:
«Fare orazione, è riposare in Dio, abbandonarsi alla sua volontà. Questo riposo non è forse impossibile o meglio non sarebbe forse molto egoista, vedendo l’angoscia e lo stress dei nostri contemporanei vittime dell’ateismo e dell’assurdità di certe ideologie?».
Il tema della Rubrica è: L’ad-venire di Dio