Premessa
«Eccomi». «Sia fatta la tua volontà».
Incomincio ora a scrivere alcuni ricordi della mia vita. Da tempo mi sento spinta ad annotare i fatti più rilevanti della mia vocazione, ma mi sono sempre opposta a questa sollecitazione. Anche ora agisco contro la mia volontà, perché desidererei restare nascosta non solo a tutti, ma anche a me stessa.
Ubbidisco però al padre spirituale, sperando che lo Spirito santo mi ispiri. Mi scuso del disordine, gli errori, le incoerenze.
Ricordi Autobiografici
2. Primi segni della vocazione alla reclusione
Fin da piccola ebbi la percezione di un destino diverso dall’usuale. Un giorno – dovevo avere tre o quattro anni – mentre giocavo con le mie sorelle e altre bambine, ebbi l’intuizione che tutte loro si sarebbero sposate e avrebbero avuto figli. Io invece non mi sarei sposata perché ero chiamata a un’altra «cosa». Non sapevo quale, ma sapevo che un giorno mi sarebbe stata manifestata, e allora mi sarei dedicata tutta e per sempre a questa «cosa».
Un’altra volta – avrò avuto circa sei anni – feci un sogno singolare. Ero già diventata donna e da lunghi anni giravo e rigiravo in un labirinto oscuro, senza riuscire a trovare la via d’uscita. A un tratto mi vidi davanti una porta spalancata su un paesaggio d’indicibile bellezza: un lago, degli alberi, un’atmosfera indescrivibile. Pensai che così dovesse essere la natura trasfigurata che contempleremo dopo la risurrezione, il paesaggio della terra nuova e del cielo nuovo, di cui parla la Scrittura.
Allegati