Numero 15 – 2020
Durante il ciclo pasquale con i suoi cento giorni, dal Mercoledì delle Ceneri a Pentecoste volgiamo l’attenzione sul Crocifisso, così come ci invita a fare la Chiesa. Non vogliamo ignorare la Risurrezione e la relativa gioia della vita cristiana; al contrario, è proprio essa che ci rimanda alla consumazione finale di Gesù. Il Crocifisso ha per noi una rilevanza assoluta solo in forza del mattino di Pasqua. Se, per altro, lo contemplassimo al di fuori di essa, si correrebbe il rischio di ridurlo in un’angusta visione. Lo ridurremmo al sofferente e abbandonato da tutti, perfino da Dio, in un quadro esclusivamente negativo e pessimistico, come rimane quello mondano senza il lume della fede. Dobbiamo approfondire il mistero della passione di Cristo, un tempo da lui vissuto nelle tenebre più fitte per la sua intelligenza, nella derelizione più totale per il suo cuore, ma anche nella piena unione con Dio dal quale riceveva consolazione. È il mistero delle due nature, umana e divina, unite nell’unica persona del Verbo; è il mistero della morte che si cambia in vita già sulla terra nell’esperienza del cristiano che partecipa in modo esistenzialmente pieno alla Pasqua del Signore, per il quale un “non so che” lo guida e gli dà certezza pur in mezzo all’oscurità di indicibili sofferenze interiori ed esteriori. È dolce iniziare la Quaresima volgendo subito lo sguardo a Colui che hanno trafitto, vivere gli esercizi più faticosi con lena e coraggio, lasciandoci attirare da Colui che ha desiderato ardentemente di mangiare la Pasqua con i “suoi”. Il libro della Passione di Cristo è il tesoro dell’eterna sapienza, che giace in noi per il battesimo ricevuto, ma che attende di essere compiuto con la nostra pagina da scrivere insieme. (Costo € 5).
Anteprima – Quaresima per i fannulloni… alla scuola dei santi 2020